La mia storia
A 13 anni le scoprono un fibroadenoma al seno che presto la costringerà ad abbandonare il suo sogno da ballerina. Con un corpo formoso ed un seno abbondante e non fasciabile a causa del nodulo, ogni sua speranza nel settore si frantuma. Sarah Continua comunque a danzare, ma non si immagina più nei teatri di tutto il mondo a danzare il lago dei cigni. A 14 anni si ammala improvvisamente di una malattia mai capita, che la colpì gradatamente partendo da febbri costanti, durate 6 mesi, e poi un esplosione di pus che coinvolgeva l’interno della bocca e tutto l’apparato digerente. In ospedale i medici dicono alla madre che la ragazza stava morendo di qualcosa mai visto prima. Al suono di quelle parole, dopo 1 mese che non riusciva a mangiare a causa del dolore che questo le provocava, Sarah chiede alla madre di recarsi ad Assisi e di portarle le foglie delle rose di San Francesco. Da quel giorno iniziò una lenta guarigione inspiegabile.
La mia storia
La mia storia
A 13 anni le scoprono un fibroadenoma al seno che presto la costringerà ad abbandonare il suo sogno da ballerina. Con un corpo formoso ed un seno abbondante e non fasciabile a causa del nodulo, ogni sua speranza nel settore si frantuma. Sarah Continua comunque a danzare, ma non si immagina più nei teatri di tutto il mondo a danzare il lago dei cigni. A 14 anni si ammala improvvisamente di una malattia mai capita, che la colpì gradatamente partendo da febbri costanti, durate 6 mesi, e poi un esplosione di pus che coinvolgeva l’interno della bocca e tutto l’apparato digerente. In ospedale i medici dicono alla madre che la ragazza stava morendo di qualcosa mai visto prima. Al suono di quelle parole, dopo 1 mese che non riusciva a mangiare a causa del dolore che questo le provocava, Sarah chiede alla madre di recarsi ad Assisi e di portarle le foglie delle rose di San Francesco. Da quel giorno iniziò una lenta guarigione inspiegabile.
Gli eventi degli ultimi 3 anni sono troppo dolorosi da sostenere, e dopo una lite con il fidanzato Cristiano, Sarah tenta di togliersi la vita ingoiando 12 sonniferi. La corsa in ospedale e la lavanda gastrica le salvano la vita e lei promette a se stessa di non farlo mai più. Dopo tante peripezie nel 1994 viene selezionata per il coro nella trasmissione “Numero Uno” di Baudo su RAI 1, quello sarà l’inizio di una serie di lavori nel mondo dello spettacolo, cinema, tv e teatro. Tra il 1995/96, Sarah costruisce uno spettacolo dal nome “Sarah Cosmi Show” e chiude 103 serate in un anno, ma durante quella tournè rompe il naso per la seconda volta (la prima a 12 anni con una pallonata da basket), quella frattura composta le crea problemi di respirazione e conseguenti laringiti e faringiti che la costringono a cantare forzando la voce. Al termine della tournè Sarah aveva le corde vocali compromesse e noduli. Decide di non operarli per paura di compromettere totalmente la voce, che comunque perderà gradualmente impedendole di cantare. Ben presto la recitazione diventa il suo pane. Ma lavorare, pagarsi l’appartamento a Roma, le spese per i provini non sono facili da affrontare. Gli anni 90 erano gli anni in cui il nudo glamour era in tutte le pagine dei giornali, in cui tutte le donne dello spettacolo facevano a gara a chi era la più bella e sexy, e non ci volle molto che iniziarono a fioccare proposte di posare semisvestita. Come dice Sara: “Quando vedi e senti per lungo tempo lo stesso modo di pensare, quel modo di pensare modifica il tuo e tutto sembra normale!”, e così iniziò a pensare che forse avrebbe dovuto accettare, anche perché l’alternativa che vedeva in giro era quella di trovare un ricco pigmalione che la raccomandasse, ma questo era impensabile per l’amore che la legava a Cristiano.
Gli eventi degli ultimi 3 anni sono troppo dolorosi da sostenere, e dopo una lite con il fidanzato Cristiano, Sarah tenta di togliersi la vita ingoiando 12 sonniferi. La corsa in ospedale e la lavanda gastrica le salvano la vita e lei promette a se stessa di non farlo mai più. Dopo tante peripezie nel 1994 viene selezionata per il coro nella trasmissione “Numero Uno” di Baudo su RAI 1, quello sarà l’inizio di una serie di lavori nel mondo dello spettacolo, cinema, tv e teatro. Tra il 1995/96, Sarah costruisce uno spettacolo dal nome “Sarah Cosmi Show” e chiude 103 serate in un anno, ma durante quella tournè rompe il naso per la seconda volta (la prima a 12 anni con una pallonata da basket), quella frattura composta le crea problemi di respirazione e conseguenti laringiti e faringiti che la costringono a cantare forzando la voce. Al termine della tournè Sarah aveva le corde vocali compromesse e noduli. Decide di non operarli per paura di compromettere totalmente la voce, che comunque perderà gradualmente impedendole di cantare. Ben presto la recitazione diventa il suo pane. Ma lavorare, pagarsi l’appartamento a Roma, le spese per i provini non sono facili da affrontare. Gli anni 90 erano gli anni in cui il nudo glamour era in tutte le pagine dei giornali, in cui tutte le donne dello spettacolo facevano a gara a chi era la più bella e sexy, e non ci volle molto che iniziarono a fioccare proposte di posare semisvestita. Come dice Sara: “Quando vedi e senti per lungo tempo lo stesso modo di pensare, quel modo di pensare modifica il tuo e tutto sembra normale!”, e così iniziò a pensare che forse avrebbe dovuto accettare, anche perché l’alternativa che vedeva in giro era quella di trovare un ricco pigmalione che la raccomandasse, ma questo era impensabile per l’amore che la legava a Cristiano.
Nel frattempo riprese e concluse gli studi in comunicazione.
Dopo vari film che la vedevano protagonista a fianco di Lorenzo Flayerty, di Giorgio Faletti, Massimo Vertmuller, Sarah recitò nel film che, a suo discapito, divenne quello più famoso “Fallo” del noto regista Tinto Brass. “Quando vidi il film alla prima al cinema, sprofondai sotto la sedia, non avevo idea che le riprese sarebbero state così forti, io avevo la sensazione di fare normali scene di finto sesso come accade in tutti i film, invece Tinto fu così abile da far sembrare ogni cosa vera!” confessa Sarah. Il film non aiutò affatto la carriera di Sarah come ella credeva, anzi la danneggiò anche se le diede una notorietà internazionale. Era difficile non vedere in lei la sensualità che aveva mostrato in quel film, quindi trovare ruoli seri non era semplice. Presa da molta rabbia riuscì a fare un ottimo provino per la soap “Vivere” che dopo qualche puntata le valse il contratto per un ruolo da protagonista che lei però non firmò mai perché l’avrebbe portata lontano da quello che nel frattempo era diventato suo marito e da suo figlio Christopher. Il ruolo che iniziò a riscattarla fu a teatro con la compagnia dei “PICARI”, in “Vengo anch’io” come protagonista femminile, dove la critica la elogiò come talento emergente. Anche Mediaset la notò e la chiamò per un programma su Italia Uno “Cronache Marziane”, ma in tutto questo tempo nonostante veri successi alle spalle e il denaro che arrivava copioso, Sarah non si sentiva felice: l’ambiente era deludente, non in armonia con se stessa, ogni successo era vissuto in solitudine, gli amici non sinceri, aveva la sensazione di aver costruito un castello di sabbia e soprattutto quel mondo la stava cambiando, tirava fuori il peggio di lei..
In quel periodo Sarah leggeva e studiava molto la bibbia e le parole di Gesù risuonavano nel suo cuore, e la aiutavano ad uscire dallo stato di depressione in cui si trovava, così decise di cambiare la sua vita e di mollare definitivamente lo spettacolo. Stracciati i contratti, Sarah rifiuta ogni nuova proposta e si dedica al mondo della comunicazione pubblicitaria con il marito. Riesce ampiamente a partorire grandi progetti ed espandere l’azienda, le sue campagne centrano gli obiettivi e scopre un vero e proprio talento nel comunicare le emozioni attraverso i media.
Nell’arco di 18 anni si specializza nella comunicazione visiva e nel neuromarketing.
Sente però che ancora nella sua vita manca qualcosa. Grazie ad un servizio di volontariato comprende che si sente bene e veramente felice solo quando aiuta le persone. Così inizia ad immaginare la sua vita se potesse fare solo quello e chiede a Dio di aprirle una strada dove poter mettere a frutto tutti i suoi doni. Pochi giorni dopo entra magicamente la PNL nella sua vitae decide di partecipare ad un corso di presentazione dell’argomento. Da quel momento fu amore a prima vista. Riprende gli studi e continua a lavorare nell’azienda di famiglia. Prende il master in Programmazione Neurolinguistica ed inizia ad aggiungere ai corsi che svolgeva come formatrice di advertising anche quest’argomento. In breve tempo il lavoro di formatrice e coach diviene il suo unico scopo:
“Vedere le persone cambiare la propria vita in meglio mi aiuta a ringraziare Dio di aver cambiato la mia!”
Oggi Sarah ha aiutato centinaia di persone a trovare il proprio vero scopo come è accaduto a lei. “Le mie sofferenze mi hanno aiutata a comprendere gli altri, i miei errori a non giudicare nessuno.”
Sarah oggi è una donna felice capace di vivere la vita che essa stessa si è creata.
Nel frattempo riprese e concluse gli studi in comunicazione.
Nel frattempo riprese e concluse gli studi in comunicazione.
Dopo vari film che la vedevano protagonista a fianco di Lorenzo Flayerty, di Giorgio Faletti, Massimo Vertmuller, Sarah recitò nel film che, a suo discapito, divenne quello più famoso “Fallo” del noto regista Tinto Brass. “Quando vidi il film alla prima al cinema, sprofondai sotto la sedia, non avevo idea che le riprese sarebbero state così forti, io avevo la sensazione di fare normali scene di finto sesso come accade in tutti i film, invece Tinto fu così abile da far sembrare ogni cosa vera!” confessa Sarah. Il film non aiutò affatto la carriera di Sarah come ella credeva, anzi la danneggiò anche se le diede una notorietà internazionale. Era difficile non vedere in lei la sensualità che aveva mostrato in quel film, quindi trovare ruoli seri non era semplice. Presa da molta rabbia riuscì a fare un ottimo provino per la soap “Vivere” che dopo qualche puntata le valse il contratto per un ruolo da protagonista che lei però non firmò mai perché l’avrebbe portata lontano da quello che nel frattempo era diventato suo marito e da suo figlio Christopher. Il ruolo che iniziò a riscattarla fu a teatro con la compagnia dei “PICARI”, in “Vengo anch’io” come protagonista femminile, dove la critica la elogiò come talento emergente. Anche Mediaset la notò e la chiamò per un programma su Italia Uno “Cronache Marziane”, ma in tutto questo tempo nonostante veri successi alle spalle e il denaro che arrivava copioso, Sarah non si sentiva felice: l’ambiente era deludente, non in armonia con se stessa, ogni successo era vissuto in solitudine, gli amici non sinceri, aveva la sensazione di aver costruito un castello di sabbia e soprattutto quel mondo la stava cambiando, tirava fuori il peggio di lei..
In quel periodo Sarah leggeva e studiava molto la bibbia e le parole di Gesù risuonavano nel suo cuore, e la aiutavano ad uscire dallo stato di depressione in cui si trovava, così decise di cambiare la sua vita e di mollare definitivamente lo spettacolo. Stracciati i contratti, Sarah rifiuta ogni nuova proposta e si dedica al mondo della comunicazione pubblicitaria con il marito. Riesce ampiamente a partorire grandi progetti ed espandere l’azienda, le sue campagne centrano gli obiettivi e scopre un vero e proprio talento nel comunicare le emozioni attraverso i media.
Nell’arco di 18 anni si specializza nella comunicazione visiva e nel neuromarketing.
Sente però che ancora nella sua vita manca qualcosa. Grazie ad un servizio di volontariato comprende che si sente bene e veramente felice solo quando aiuta le persone. Così inizia ad immaginare la sua vita se potesse fare solo quello e chiede a Dio di aprirle una strada dove poter mettere a frutto tutti i suoi doni. Pochi giorni dopo entra magicamente la PNL nella sua vitae decide di partecipare ad un corso di presentazione dell’argomento. Da quel momento fu amore a prima vista. Riprende gli studi e continua a lavorare nell’azienda di famiglia. Prende il master in Programmazione Neurolinguistica ed inizia ad aggiungere ai corsi che svolgeva come formatrice di advertising anche quest’argomento. In breve tempo il lavoro di formatrice e coach diviene il suo unico scopo:
“Vedere le persone cambiare la propria vita in meglio mi aiuta a ringraziare Dio di aver cambiato la mia!”
Oggi Sarah ha aiutato centinaia di persone a trovare il proprio vero scopo come è accaduto a lei. “Le mie sofferenze mi hanno aiutata a comprendere gli altri, i miei errori a non giudicare nessuno.”
Sarah oggi è una donna felice capace di vivere la vita che essa stessa si è creata.
Le mie skills
Le mie skills
Il mio percorso
PNL Master Practitioner
Sarah Cosmi è Master Practitioner in programmazione neuro-linguistica con certificato internazionale della Society of NLP di Richard Bandler, Life Coach e Business Coach formata in PNL da Alessio Roberti, Paolo Borzacchiello, Antonella Rizzuto, ed ha studiato con importanti esponenti internazionali quali Owen Fitzpatrick, Garner Thomson.
Esperta in comunicazione visiva e neuro-marketing
Per 18 anni ha collaborato con agenzie di comunicazione come direttrice di importanti progetti su tutto il territorio nazionale e, sino ad oggi, nella formazione e coaching aziendale.
Specializzata in intelligenza emotiva
Di tutti i settori, negli ultimi anni, Sarah sceglie di specializzarsi in quello che lei ritiene essere il settore primario sul quale poggia ogni aspetto della vita umana: le emozioni. Lavora con successo con persone affette da ansia, attacchi di panico, depressione, fobie.
Ipnotista e ipnologa
Dal 2011 utilizza L’ipnosi psicoimmaginativa e conversazionale come efficace ausilio terapeutico, per poi specializzarsi in ipnosi rapida al fine raggiungere più velocemente il lato inconscio bypassando la parte razionale così da poter intervenire in casi più complessi.
Istruttrice REIKI rau di 1’ livello
Aggiunge il Reiki al proprio percorso formativo, quando comprende, grazie anche al profondo interesse per la fisica quantistica, l’importanza delle vibrazioni nella vita quotidiana e nel processo di creazione della propria realtà.
Il metodo
Fondatrice del percorso Youkeer
Sarah ha creato il percorso “youkeer” , unico nel suo genere, per aiutare le persone a trovare la propria strada nella vita. Durante un percorso lungo 9 mesi, i viaggiatori, cioè gli youkeer, vivranno esperienze che li porterà alla totale comprensione di se stessi, dei propri limiti, delle proprie potenzialità, abbandonando il passato, i dolori e i traumi che vi sono collegati.
In questo percorso, il viaggiatore acquisisce nuove competenze e nuova comprensione della vita stessa, riuscendo così non solo ad individuare la propria strada, ma ad avere anche tutti i giusti strumenti utili a percorrerla.
Fondatrice del metodo NEO COACHING
(New European Holistic Coaching)
Unico metodo al mondo che prevede un protocollo di Coaching che fonde 12 discipline. Il metodo si propone di lavorare sulla persona tenendo conto dell’interazione che esiste tra corpo mente e spirito. Nel 2019 apre la prima NeoCoaching Academy per diffondere la tecnica.
Il mio metodo si contrappone al resto della formazione
Lavorare in piccoli gruppi con particolare attenzione al singolo individuo, esaltando le sue peculiarità anziché lavorare sulla massa che uniforma e non genera una reale evoluzione.
Carattere Esperienziale
L’apprendimento è favorito dal carattere esperienziale dei percorsi che portano ad una consapevolizzazione acquisita e personale che perdura nel tempo: durante il percorso, il viaggiatore, non viene mai lasciato a se stesso. Tra una sessione e l’altra, coaching personale, webinar, gruppo di condivisione domande e risposte e altri mezzi, permettono allo youkeer di avere punti di rifermento e una crescita costante.
Sarah Cosmi Coach & Trainer
Str. Cenerente 56
06131 Perugia (PG)