La mia storia

Sarah nasce a Venezia il 10 agosto nel 1974, dove vive per 3 anni, si trasferisce a Francoforte per una breve parentesi di un anno e mezzo per poi tornare a Venezia. La vita le cambia letteralmente quando i suoi genitori decidono di trasferirsi a Perugia, città natale del padre. All’età di 5 anni inizia a studiare danza classica, una passione che non le andrà mai via dal cuore. Il sogno non segreto di Sarah, infatti, è proprio quello di diventare una ballerina di danza classica. Vive un’infanzia e un’adolescenza dolorosa, in un posto che non ama e che la osteggia per la sua diversità culturale e con una pesante eredità morale da portare sulle sue spalle, quella dello scandalo che ha coinvolto la nonna che fu tra le prime a divorziare dal marito lasciandolo per un uomo che amava. Anche i genitori di Sarah non vivono un matrimonio felice e in casa l’atmosfera è pesante e drammatica.

A 13 anni le scoprono un fibroadenoma al seno che presto la costringerà ad abbandonare il suo sogno da ballerina. Con un corpo formoso ed un seno abbondante e non fasciabile a causa del nodulo, ogni sua speranza nel settore si frantuma. Sarah Continua comunque a danzare, ma non si immagina più nei teatri di tutto il mondo a danzare il lago dei cigni. A 14 anni si ammala improvvisamente di una malattia mai capita, che la colpì gradatamente partendo da febbri costanti, durate 6 mesi, e poi un esplosione di pus che coinvolgeva l’interno della bocca e tutto l’apparato digerente. In ospedale i medici dicono alla madre che la ragazza stava morendo di qualcosa mai visto prima. Al suono di quelle parole, dopo 1 mese che non riusciva a mangiare a causa del dolore che questo le provocava, Sarah chiede alla madre di recarsi ad Assisi e di portarle le foglie delle rose di San Francesco. Da quel giorno iniziò una lenta guarigione inspiegabile.

La mia storia

La mia storia

Sarah nasce a Venezia il 10 agosto nel 1974, dove vive per 3 anni, si trasferisce a Francoforte per una breve parentesi di un anno e mezzo per poi tornare a Venezia. La vita le cambia letteralmente quando i suoi genitori decidono di trasferirsi a Perugia, città natale del padre. All’età di 5 anni inizia a studiare danza classica, una passione che non le andrà mai via dal cuore. Il sogno non segreto di Sarah, infatti, è proprio quello di diventare una ballerina di danza classica. Vive un’infanzia e un’adolescenza dolorosa, in un posto che non ama e che la osteggia per la sua diversità culturale e con una pesante eredità morale da portare sulle sue spalle, quella dello scandalo che ha coinvolto la nonna che fu tra le prime a divorziare dal marito lasciandolo per un uomo che amava. Anche i genitori di Sarah non vivono un matrimonio felice e in casa l’atmosfera è pesante e drammatica.

A 13 anni le scoprono un fibroadenoma al seno che presto la costringerà ad abbandonare il suo sogno da ballerina. Con un corpo formoso ed un seno abbondante e non fasciabile a causa del nodulo, ogni sua speranza nel settore si frantuma. Sarah Continua comunque a danzare, ma non si immagina più nei teatri di tutto il mondo a danzare il lago dei cigni. A 14 anni si ammala improvvisamente di una malattia mai capita, che la colpì gradatamente partendo da febbri costanti, durate 6 mesi, e poi un esplosione di pus che coinvolgeva l’interno della bocca e tutto l’apparato digerente. In ospedale i medici dicono alla madre che la ragazza stava morendo di qualcosa mai visto prima. Al suono di quelle parole, dopo 1 mese che non riusciva a mangiare a causa del dolore che questo le provocava, Sarah chiede alla madre di recarsi ad Assisi e di portarle le foglie delle rose di San Francesco. Da quel giorno iniziò una lenta guarigione inspiegabile.

A 15 anni inizia a lavorare a TEF, televisione privata, in una trasmissione sul calcio: TOTOTREDICI. L’anno più significativo dell’adolescenza di Sarah furono i 16 anni, anno in cui conobbe quello che poi sarebbe diventato l’uomo della sua vita: il calciatore del Perugia Cristiano Fino. L’incontro avvenne proprio durante una trasmissione televisiva del 5 Marzo 1991, ben presto i due si misero insieme per rimanervi a tutt’oggi. Quell’incontro per Sarah fu una salvezza, perché nello stesso anno visse il dolore della separazione dei suoi genitori, avvenuta con non pochi turbamenti che portarono Sarah a non vedere ne parlare con il padre per 4 anni. Anche se il sogno di ballerina era chiuso, non smise di sognare, e nella sua mente si fecero largo 2 opzioni, fare la psicologa oppure la cantante. Inizia a cantare a 17 anni con un gruppo musicale “Le Fragole e Panna”, e poi con il “Clan Casadei” gira l’Italia in tournè.
A 18 anni rimane incinta, ma perde il bambino al quarto mese di gravidanza. Questo evento la segna profondamente. Poco dopo un talent scout le propone di incidere un disco, questo disco che lei definisce “orrendo ed improvvisato” viene spedito ad un musicista in Svezia e finisce nelle mani di un produttore che la convoca a Stoccolma. Sarah incide il suo primo e ultimo CD. La canzone principale raggiunge il 18° posto in classifica in Svezia, ma Sarah, bloccata da un contratto capestre, non vedrà mai i soldi del suo successo. Scoperto l’inganno non riesce a risolvere la situazione, anzi la peggiora e rompe i rapporti col suo manager ed è quindi costretta a tornare in Italia, delusa, amareggiata e senza soldi.
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A 15 anni inizia a lavorare a TEF, televisione privata, in una trasmissione sul calcio: TOTOTREDICI. L’anno più significativo dell’adolescenza di Sarah furono i 16 anni, anno in cui conobbe quello che poi sarebbe diventato l’uomo della sua vita: il calciatore del Perugia Cristiano Fino. L’incontro avvenne proprio durante una trasmissione televisiva del 5 Marzo 1991, ben presto i due si misero insieme per rimanervi a tutt’oggi. Quell’incontro per Sarah fu una salvezza, perché nello stesso anno visse il dolore della separazione dei suoi genitori, avvenuta con non pochi turbamenti che portarono Sarah a non vedere ne parlare con il padre per 4 anni. Anche se il sogno di ballerina era chiuso, non smise di sognare, e nella sua mente si fecero largo 2 opzioni, fare la psicologa oppure la cantante. Inizia a cantare a 17 anni con un gruppo musicale “Le Fragole e Panna”, e poi con il “Clan Casadei” gira l’Italia in tournè.
A 18 anni rimane incinta, ma perde il bambino al quarto mese di gravidanza. Questo evento la segna profondamente. Poco dopo un talent scout le propone di incidere un disco, questo disco che lei definisce “orrendo ed improvvisato” viene spedito ad un musicista in Svezia e finisce nelle mani di un produttore che la convoca a Stoccolma. Sarah incide il suo primo e ultimo CD. La canzone principale raggiunge il 18° posto in classifica in Svezia, ma Sarah, bloccata da un contratto capestre, non vedrà mai i soldi del suo successo. Scoperto l’inganno non riesce a risolvere la situazione, anzi la peggiora e rompe i rapporti col suo manager ed è quindi costretta a tornare in Italia, delusa, amareggiata e senza soldi.
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Nel frattempo riprese e concluse gli studi in comunicazione.

Dopo vari film che la vedevano protagonista a fianco di Lorenzo Flayerty, di Giorgio Faletti, Massimo Vertmuller, Sarah recitò nel film che, a suo discapito, divenne quello più famoso “Fallo” del noto regista Tinto Brass. “Quando vidi il film alla prima al cinema, sprofondai sotto la sedia, non avevo idea che le riprese sarebbero state così forti, io avevo la sensazione di fare normali scene di finto sesso come accade in tutti i film, invece Tinto fu così abile da far sembrare ogni cosa vera!” confessa Sarah. Il film non aiutò affatto la carriera di Sarah come ella credeva, anzi la danneggiò anche se le diede una notorietà internazionale. Era difficile non vedere in lei la sensualità che aveva mostrato in quel film, quindi trovare ruoli seri non era semplice. Presa da molta rabbia riuscì a fare un ottimo provino per la soap “Vivere” che dopo qualche puntata le valse il contratto per un ruolo da protagonista che lei però non firmò mai perché l’avrebbe portata lontano da quello che nel frattempo era diventato suo marito e da suo figlio Christopher. Il ruolo che iniziò a riscattarla fu a teatro con la compagnia dei “PICARI”, in “Vengo anch’io” come protagonista femminile, dove la critica la elogiò come talento emergente. Anche Mediaset la notò e la chiamò per un programma su Italia Uno “Cronache Marziane”, ma in tutto questo tempo nonostante veri successi alle spalle e il denaro che arrivava copioso, Sarah non si sentiva felice: l’ambiente era deludente, non in armonia con se stessa, ogni successo era vissuto in solitudine, gli amici non sinceri, aveva la sensazione di aver costruito un castello di sabbia e soprattutto quel mondo la stava cambiando, tirava fuori il peggio di lei..
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Sarah oggi è una donna felice capace di vivere la vita che essa stessa si è creata.

Nel frattempo riprese e concluse gli studi in comunicazione.

Nel frattempo riprese e concluse gli studi in comunicazione.

Dopo vari film che la vedevano protagonista a fianco di Lorenzo Flayerty, di Giorgio Faletti, Massimo Vertmuller, Sarah recitò nel film che, a suo discapito, divenne quello più famoso “Fallo” del noto regista Tinto Brass. “Quando vidi il film alla prima al cinema, sprofondai sotto la sedia, non avevo idea che le riprese sarebbero state così forti, io avevo la sensazione di fare normali scene di finto sesso come accade in tutti i film, invece Tinto fu così abile da far sembrare ogni cosa vera!” confessa Sarah. Il film non aiutò affatto la carriera di Sarah come ella credeva, anzi la danneggiò anche se le diede una notorietà internazionale. Era difficile non vedere in lei la sensualità che aveva mostrato in quel film, quindi trovare ruoli seri non era semplice. Presa da molta rabbia riuscì a fare un ottimo provino per la soap “Vivere” che dopo qualche puntata le valse il contratto per un ruolo da protagonista che lei però non firmò mai perché l’avrebbe portata lontano da quello che nel frattempo era diventato suo marito e da suo figlio Christopher. Il ruolo che iniziò a riscattarla fu a teatro con la compagnia dei “PICARI”, in “Vengo anch’io” come protagonista femminile, dove la critica la elogiò come talento emergente. Anche Mediaset la notò e la chiamò per un programma su Italia Uno “Cronache Marziane”, ma in tutto questo tempo nonostante veri successi alle spalle e il denaro che arrivava copioso, Sarah non si sentiva felice: l’ambiente era deludente, non in armonia con se stessa, ogni successo era vissuto in solitudine, gli amici non sinceri, aveva la sensazione di aver costruito un castello di sabbia e soprattutto quel mondo la stava cambiando, tirava fuori il peggio di lei..
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Sarah oggi è una donna felice capace di vivere la vita che essa stessa si è creata.

Le mie skills

Le mie skills

Il mio percorso

PNL Master Practitioner

Sarah Cosmi è Master Practitioner in programmazione neuro-linguistica con certificato internazionale della Society of NLP di Richard Bandler, Life Coach e Business Coach formata in PNL da Alessio Roberti, Paolo Borzacchiello, Antonella Rizzuto, ed ha studiato con importanti esponenti internazionali quali Owen Fitzpatrick, Garner Thomson.

Esperta in comunicazione visiva e neuro-marketing

Per 18 anni ha collaborato con agenzie di comunicazione come direttrice di importanti progetti su tutto il territorio nazionale e, sino ad oggi, nella formazione e coaching aziendale.

Specializzata in intelligenza emotiva

Di tutti i settori, negli ultimi anni, Sarah sceglie di specializzarsi in quello che lei ritiene essere il settore primario sul quale poggia ogni aspetto della vita umana: le emozioni. Lavora con successo nella comprensione dei disequilibri su tutti i piani dell’ESSERE.

Ipnotista e ipnologa

Dal 2011 utilizza l’ipnosi immaginativa e conversazionale come efficace ausilio per poi specializzarsi in ipnosi rapida al fine raggiungere più velocemente il lato inconscio bypassando la parte razionale così da poter intervenire in casi più complessi.

Istruttrice REIKI R.A.U. di 3’ livello

Aggiunge il Reiki al proprio percorso formativo, quando comprende, grazie anche al profondo interesse per la fisica quantistica, l’importanza delle vibrazioni nella vita quotidiana e nel processo di creazione della propria realtà.

Il metodo

Fondatrice del percorso Youkeer

Sarah ha creato il percorso “youkeer” , unico nel suo genere, per aiutare le persone a trovare la propria strada nella vita. Durante un percorso lungo 9 mesi, i viaggiatori, cioè gli youkeer, vivranno esperienze che li porterà alla totale comprensione di se stessi, dei propri limiti, delle proprie potenzialità, abbandonando il passato, i dolori e i traumi che vi sono collegati.
In questo percorso, il viaggiatore acquisisce nuove competenze e nuova comprensione della vita stessa, riuscendo così non solo ad individuare la propria strada, ma ad avere anche tutti i giusti strumenti utili a percorrerla.

Cofondatrice del metodo NEO COACHING
(New European Holistic Coaching)

Unico metodo al mondo che prevede un protocollo di Coaching che fonde 12 discipline. Il metodo si propone di lavorare sulla persona tenendo conto dell’interazione che esiste tra corpo mente e spirito. Nel 2019 apre la prima NeoCoaching Academy per diffondere la tecnica.

Il mio metodo si contrappone al resto della formazione

Lavorare in piccoli gruppi con particolare attenzione al singolo individuo, esaltando le sue peculiarità anziché lavorare sulla massa che uniforma e non genera una reale evoluzione.

The 5 Human Intelligences

Pupilla di Paolo Borzacchiello, Sarah assorbe molto delle competenze del Master HCE che integrate alle sue le permettono di creare “The 5 Human Intelligence”, il corso per il business e per professionisti che, in questi tempi di cambiamento, crea nella mente la capacità di gestire ogni nuovo fattore determinante, ogni variabile che si presenta, per essere realmente in grado di raggiungere il proprio successo.

“The 5 Human Intelligence” considera il business come un gioco, di cui svela ogni regola e segreto utili a vincere.